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lunedì 17 giugno 2013

067 APDT Avisio Big Fish


Dopo una fantastica Domenica passata con la mia dolce metà alle terme di Merano ed esserci coccolati tra saune, idromassaggi e bagni termali carico come una molla verso sera mi sono fiondato in Avisio, nell' ultimo tratto appena termintao e ancora un po' acerbo.
Ritornare in zona Big Fish dopo i lavori di risistemazione dell' alveo è un vero piacere. Decido di pescare in sponda sinistra, data la minor presenza di persone. La giornata è stata caldissima, si passa dai 30° di Merano ai 33°C a Lavis alle ore 17:00 per finire sui 28° C sempre a Lavis alle 19:00 circa, il pesce ci sarà ma sarà cotto, forse meglio andare col piatto e la forchetta invece che con la canna...
Parto benissimo, sommersa a scendere con poly affondante cinque minuti di pesca e incanno in poco tempo due belle trote, mitico, stasera ci si diverte! Saranno le uniche due big della serata salpare. A seguire è la volta di qualche trotella della zona, si vede dalla livrea e dal pinnaggio. Dato che la sommersa non da più un gran esito opto per il caro vecchio "Wully Bugger" Nero... Confermata sia la sua gran fama di killer serale/notturno che la sua triste fama di perdente di successo, tutte le trote punte, agganciate e perse subito o perse in combattimento, onestamente non posso lamentarmi e dire di non essermi divertito, anche perché facendo sempre e solo C&R prendere o meno il pesce in retino in teoria poco conta, certo un paio di foto ricordo in più con qualche bella bimba salpata non sarebbe dispiaciuto... A tarda sera ho potuto godere di alcune istantanee spettacolari, poter osservare le trotone saltare su per le briglie, debbo dire che è stato uno spettacolo indimenticabile, parevano i Pink sul Russina River. Ho notato inoltre che la zona bassa del tratto, l' ultima prima del biotopo, appena rimodellata dalle rupse, presenta una scarsità di salmonidi, probabilmente perché povera di cibo, causa del sommovimento del fondo fluviale (è una mia idea), inoltre ho potuto osservare che dove le trote saltano su per le briglie, a monte delle stesse, nelle morte d' acqua sotto riva,  si trovano più trote in probabile riposo restie alle mie insidie o quantomeno svolgiate, forse anche stanche... La risalita è chiara dato che in zona libera a monte già si prende qualche bambina e si vede che è di semina, perché anche se ben pinnata ha la coda un po' rosicchiata... Mi auguro che col tempo le trote imeese si adattino e rimangano anche se quella zona è sempre stata terra di ciprinidi (barbi e cavedani), in quantità industriale, qualche rara fario e solo poche marmorate migranti dall' Adige alla valle ma sempre e solo in tarda estate, in ogni caso come al solito sarà il tempo a decretare un insidacabile verdetto...





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