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domenica 29 aprile 2012

24ª uscita 2012: Il Leno NK

Giornata uggiosa, in teoria con destinazione Fiorenza, galleria degli Uffizi, ma poi alla fine visto il meteo gita rinviata per l' ennesima volta. Così ho sfruttato oggi l' interscambio per il Leno... Mi son diretto dapprima nel leno di Terragnolo NKE per un paio di orette e poi altre due orette nel Leno in città a Rovereto NKM. Raggiungere il leno di Terragnolo è facilissimo arrivati in centro a Rovereto si seguono le indicazioni per l' Eremo di S. Colombano e circa dopo un paio di Km fuori da Rovereto si incontra un bivio a Y al quale si deve girare a sinistra. La strada è strettissima (inconfondibile), passa una macchina per volta trovarsi in due in alcuni punti è un dramma, fortunatamente dopo circa duecento metri sulla destra vi è una piccola piazzola con una strada sterrata che scende al Leno. In teoria in fondo alla discesa sterrata vi è un ampio parcheggio, oggi purtroppo irraggiungibile, dato che la discesa ha due buche impossibili alle auto e anche a molti SUV! Il Leno è stupendo come al solito, questo ramo del torrente ha fondo chiaro e acquee cristalline, purtroppo però non ha più le marmorate ciclopiche di una volta e anzi addirittura oggi di marmorate non ne ho proprio viste! Non posso comunque lamentarmi le catture non mancano, anche se rispetto a qualche anno fa, la popolazione ittica è in netto calo, sia per il pesce avvistato che per quello pescato.
Scendo allora nel Leno cittadino l' acqua è altissima e colore da neve anche se qualche bella trotona si vede. Parcheggio in alto a monte della riserva e mi dirigo nell' unico punto pescabile comodamente. Qui incanno subito un paio di "bambini" che si slamano subito seguiti dalle mie #@!?##@§!!! Poi arrivano a guadino prima un Iridea magnifica, una livrea stupenda, dei colori mai visti, all' inizio tra le sue rapide fughe, dai colori, pensavo ad un salmerino, però il dubbio risiedeva nell' estrema potenza, poi con un salto si è manifestata e ho visto, credo sia la prima iridea in assoluto che abbia mai pescato nel Leno, da dove arrivi non ne ho idea, o meglio presumo provenga dallo svaso della diga dello scorso Settembre... Ma...? Poi è la volta dei cavedani, ve ne sono tantissimi, difficili ma in piena attività e un paio si fanno fregare dalla mia ninfa. Poi in fondo alla buca pungo ancora qualche fario, arriva mezzogiorno decido di smettere.

Considerazioni personali: 
Tirando le somme non è andata poi così male, di sicuro non è il Leno che conobbi anni fa, quando feci per la prima volta l' annuale, quando se andava male tornavi a casa con una cinquantina di catture, i livelli non erano mai eccessivi e le marmorate erano parecchie, inoltre spesso era assai pieno di pescatori... Negli ultimi anni è calato tantissimo il pescato, sono calate le marmorate e vedo anche pochi pescatori, inoltre son sempre meno gli erbai presenti ed è sempre in crescita quella specie di pelliccia sui sassi peraltro scivolosa! Peccato. Di sicuro per i risultati che da non vale, per il momento, la pena di tornarci, almeno per quello che mi riguarda!


Leno a Terragnolo

 
Leno a Teragnolo





Leno città

Leno città










mercoledì 25 aprile 2012

XXIII° Giorno di pesca solo una micro uscitina

Oggi ho voluto dedicare la giornata alla mia bella e a sorpresa stamattina le ho proposto una gita alle Corti Venete (Centro Comm.le sito a Verona Est), vicino al caro amato Fibbio! Così ci siamo dilettati in una Giornata fatta di shopping, carrelli, vestiti, scarpe e spesa da bunker (con spesa da bunker io intendo tutte quelle offerte tipo 10 scatolette a 50 cent invece che € 1.00 ecc...)! La giornata è volata e solo verso le 17:00 siamo rincasati... Nel rincasare ho notato un Adige in miglioramento anche se ancora impescabile, con parecchi affluenti puliti o quasi... Così alle 18:00 mi son fiondato per un oretta sul Fersina in zona No-kill, subito ho notato il pestolamento recente, per cui tra bacini montani che hanno rifatto l' alveo, acqua prima a zero e ora alta e pescatori durante il giorno, mi son messo il cuore in pace, pensando di non combinare nulla, invece... Decido di pescare a scendere a czech nimph, con due "harlequin flies" e le abbocate non mancano, peccato che il pesce mangi malissimo, ergo ogni cinque o sei catture riesco a portare a guadino un solo pesce. Pescando noto con orrore che con il torrente in piena e i lavori dei bacini montani, la conformazione dell' alveo è cambiata e le buche sono sia a destra che sinistra così come le trote per cui scendendo entro in qualche buca involontariamente o mi faccio vedere spaventandole (una volta verso sx era bassisimo e il torrente scavava l' alveo a dx per cui le trote erano solo da un lato!)... Mi toccherà rimappare ideologicamente il torrente e la nuova posizione delle trote, che palle! Nel ritornare alla macchina, risalendo il torrente monto uno streamerino, avendo una quantità assurda di colpetti ma senza riuscire a ferrare nulla! Giusto così forse, in ogni caso pure oggi anche se per poco tempo,mi son parecchio divertito. Penso sia stata proprio una giornata perfetta, ho fatto felice la mia dolce metà portandola a far shopping e dato sfogo con successo alle mie pulsioni predatorie. 




 

lunedì 23 aprile 2012

Domenica 22/04 e 22° giretto con la mosca...

Dopo un Sabato notte piovoso in stile doccia, Domenica mattina mi reco in quel di Merano per andare a trovare Manfred, il mio "fratellone" all' ospedale, trovandolo in piena forma e ormai avviato alla guarigione totale. Ovvio che come regalo non potevo che portargli una scatola delle mie migliori ninfette, con la promessa di utilizzarle appena sarà di nuovo a pieno regime, magari assieme in Isarco, dove siamo cresciuti a pane e temoli! Da Manfred ho trovato un altro amico di avventure Andy, col quale salutato Manfred ci siamo diretti a Forst dove fanno l' omonima birra e dove abbiamo banchettato con un leggerissimo stinco di maiale accompagnato appunto da ottima birra! Anche se a dire il vero, la birra io l' ho bevuta come aperitivo, e lo stinco l' ho accompagnato a coca-cola, dovendo poi guidare al ritorno per circa 100 Km! Per tutta la mattina fino alle 14.00 ha continuato a piovere sempre in stile doccia spesso con raffiche di vento forte. Giunto a casa verso le 16.00 il cielo si apriva e l' Adige basso, seppur color cacchetta, appariva ai miei occhi pescabile, così ho tentato la sorte, mi son cambiato al volo in garage, messo waders, scarponi e gilè salito in macchina, canna sotto braccio e via! Arrivato sul fiume noto il colore poco invitante anche se in acquee basse l' acqua è abbastanza pulita... Parto a pescare con una ninfa classica (la mia solita) accompagnata da una arlecchina, classica ninfa anche questa, ma con colori carnevaleschi, giusto per farsi notare in acquee sporche. Passa un oretta e nulla faccio un centinaio di metri a scendere e a risalire, con la tecnica czech nimph ma niente... Allora mi sorge un ideuzza... Dato che il pesce autoctono non si muove (marmorate, temoli e cavedani), proviamo a vedere se quello seminato è veramente pesce pollo! Cambio tecnica e ninfe, sotto metto un ninfone a doppia palla di tungsteno SKBV e sopra una ninfa arlecchina su amo del 12 ma leggerissima e con bracciolo lungo (che mi porterà spesso a rifare la montatura, causa nodi sul finale). La tecnica presa pari pari dallo spinning è semplicemente il drop-shot che io ribattezzo Fly-Drop-Shot. Dato che con discesa naturale il pesce non mangia, mi rivolgo alle buche profonde facendo arrivare la ninfa xxl o il jig sul fondo essendo io poi a farle fare il percorso desiderato, da valle a monte o viceversa oppure dal centro fiume a me (centro si fa per dire,pesco a mosca e con un tale peso oltre 6m circa non vado), il tutto a balzelli con piccoli colpi del vettino, insomma un percorso sinusoidale. Le catture non tardano, tutte sulla ninfa arlecchino, ma per portarle a riva e non perdere il pesce subito o in combattimento sento almeno due trote e ne perdo altrettante... Mangiavano malissimo! Dovevi, sentita la mangiata, alzare la canna e aspettare un paio di colpetti o era persa! Solo fario pollo di semina null' altro e tutte in un oretta... Ho anche avuto il tempo di pensare alla mia vena entomologica, ribaltando un paio di sassi con sotto la mano e vedendo poi cosa vi fosse caduto dentro... Un mucchio di plecotteri, di cui uno grazioso, che non voleva staccarsi dalle mie dita... nemmeno se immesso in acqua! Poi prima di rincasare ho provato la tecnica in un altro bucone... Una strage! Ogni lancio una trota ma in guadino solo un paio! Bella, pescata corta ma intensa! Ora non mi rimane che rimandare tutto alla prossima uscita, sperando in una giornata finalmente bella in cui il pesce salga a bollare... Giusto per informazione, le schiuse anche ieri sono state sbalorditive e soprattutto ho visto svolazzare roba grossa, ho anche visto un paio di sgobbate nell' acqua scura ma in due posti diversi e senza ripetizione... I livelli e la temperatura alla Domenica ci sono manca solo una giornata senza pioggia ne vento!

 La prima vittima del drop-shot

In posa artistica con strano effetto acquatico

Rende poco ma il tricottero ha una pagliuzza dorata in testa... Pallina in tungsteno?

L' allegro condominio

Wow che bella!

O' plecottero innamorato!

Damme un bacino!

 Vittime!

 Ancora vittime!

L' arte del muco!

 Altra vittima!

Colore stupendo!

Adige cacchetta A
Adige cacchetta B

Il meteo di ieri





  

venerdì 20 aprile 2012

Paraloop... Moda o utile genialità?

Ogni tanto spulciando per la rete, mi imbatto in dressing nuovi o sconosciuti, almeno per me, se non per poi scoprire (alcune volte) che sono in giro da dieci anni... E' un dato di fatto che pescando da soli e autocostruendosi gli artificiali, spesso non si esce dal seminato e/o da quello appreso sui manuali in proprio possesso... Grazie a Internet oggi è possibile dar pace alla spasmodica ricerca di nuovi artificiali senza arrovellarsi troppo il cervello, cosa impensabile fino a qualche anno fa... Con qualche chiave di ricerca su google è possibile attingere a qualsivoglia tipo di costruzione... Tra i vari dressing presenti, spesso mi sono imbattuto nel paraloop, dribblandolo alla grande dato che non amo molto costruire o meglio non amo fare mosche troppo complicate... Poi ovvio che nel forum frequentato qualcuno motivi l' utilizzo del paraloop proprio per situazioni particolari, come nel caso delle spent, giustificandolo con la corretta posizione dell' artificiale in acqua, praticamente uguale all' insetto morto... Non so se tale concezione è corretta, ma sicuramente questa discussione mi ha coinvolto a tal punto che mi son messo a fare un paio di paraloop... Dapprima mi son venute non male malissimo ma con la seconda e la terza il tutto è migliorato e così via... Ho notato che soprattuto nei palmer, artificiali che adoro molto, l' imitazione non buca la superficie dell' acqua e l' appoggio appare teoricamente più morbido, tirandole in bacinella poi si vedrà nel fiume... Purtroppo per ora non ho beccato una sola schiusa decente, o meglio ad accompagnare ottime schiuse o c' era la pioggia o un vento pazzesco, con conseguente assenza pressochè totale di bollate, se non una o due sgobbate, tali da non giustificare un cambio di esercizio piscatorio. Detto ciò, l' idea mi piace molto e come dicevo non è ne difficile ne complicata, anzi nel fare un errore costruttivo le barbe della piuma di gallo si sono arricciate formando dei loop, che potrebbero tranquillamente trattenere bollicine d' aria e magari essere utili o vincenti, per cui non ho modificato le mosche "sbagliate" anzi, se funzionassero sarebbero più semplici da fare... Provar non nuoce. Son partito con le classiche mosche emergenti da temolo o trota e con un palmer adattati tutti a paraloop style! Vedremo se il tempo darà o meno ragione a questo tipo di dressing oppure se sarà stato solamente un gradevole passatempo per occupare la pausa pranzo. 
Nelle ultime immagini la mosca "sbagliata" o meglio con un po' troppi ricci per i miei gusti!